Cantina

Maurizio Perabò racconta la sua storia

Maurizio Perabò si racconta… inizia il racconto della sua vita che ad un certo punto si intreccia con la passione per la vite; passione viva e forte che alimenta un animo giovane e pieno di energia. A vent’anni si sente spinto dal desiderio di seguire la sua passione, ma non sa come fare! E’ difficile, non provenendo da una famiglia di vignaioli. La strada è in salita e l’orizzonte lontano ma, il richiamo è forte, ed ecco che qualcuno della sua famiglia coglie il sentimento di Maurizio e ……. inizia la storia !


Maurizio si racconta:

Il racconto della storia della mia famiglia d’origine parte nel 1912, anno in cui mio nonno ha costruito l’abitazione in cui oggi ha sede l’azienda. Al tempo si viveva di agricoltura contadina, orto, cereali e frutta.

Dal matrimonio con mia nonna sono nati 4 figli, e l’unico maschio fu mio padre; mio nonno morì giovane e dopo la sua morte mio padre prese le redini della piccola azienda contadina per portare avanti quanto iniziato. Siamo nel dopoguerra, e mio padre conduceva l’azienda di famiglia provvedendo al sostentamento delle sue sorelle e della madre trovatasi senza marito.

Dopo essersi sposato con mia madre, l’azienda inizia a crescere e a diventare un’attività economicamente più remunerativa grazie anche all’aiuto di mia mamma. Coltivavano frutta, la vendevano al mercato e allevavano bestiame. Dopo qualche tempo hanno iniziato a comprare qualche campo di terra, anche per far pascolare il bestiame, così piano piano l’azienda e la famiglia crescono. Era chiaro che mio padre aveva una grossa preferenza per l’allevamento del bestiame, non amava particolarmente la vite e il mondo del vino; io ero piccolo ma già sentivo che invece la mia vocazione era la vite, e intuivo che con mio padre non avrei mai realizzato il mio sogno, e forse sarebbe rimasto proprio solo un sogno.

Siamo alla metà degli anni ‘70, quando ad uno dei miei zii, (il marito della sorella di mio padre) che abitava di fronte a noi, fu suggerito di coltivare la vigna poiché i terreni di sua proprietà erano particolarmente vocati alla produzione di vino.

Da questo suggerimento è partita l’idea della produzione di vino da parte di mio zio che ha iniziato ad acquistare le prime botti, l’attrezzatura enologica per strutturare la cantina, e io sempre alla finestra a guardare e sognare la mia di cantina. In attesa che qualcuno comprendesse che il mio sogno era quello di coltivare la vigna in un territorio, quale è il Friuli, principe nella produzione di vini, cercavo di trovare una soluzione, ma non sapevo come fare, non avendo nemmeno le competenze e gli studi per poter confrontarmi fuori dalla mia famiglia.

Passano gli anni e con il tempo mio zio capisce che ero interessato al mondo enologico, mi piaceva, avevo passione! Decide così di aiutarmi e mi presta i soldi per potere avviare la mia cantina! Una piccola cantina senza tante pretese. Si realizza un sogno, lavoro giorno e notte applicandomi e cercando di imparare tutto quanto necessario. La mia guida in quegli anni era mio zio che mi presta anche l’attrezzatura enologica e mi procura qualche cliente per farmi conoscere. Ricordo, che negli anni ’90 ho iniziato a fare le feste di paese con il chiosco per vendere il mio vino e che mi facevo aiutare dal mio testimone di nozze. Per 10 anni passai le estati a vendere il vino alle feste di paese in giro per il Friuli ed era il marketing migliore che a quei tempi si potesse fare! Il vino si vendeva da solo, e in certe occasioni, non riuscivamo a spiegarci come avevamo fatto a vendere cosi tanto.

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Cantina Perabò

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Il primo anno, 1984, metto in cantina 180 ettolitri di vino, il secondo 360 ettolitri, e nel giro di 10 anni arrivo a mettere in cantina 1200 ettolitri di vino. Raggiungo quota 10 vendemmie, e nel mentre incontro mia moglie Silvana, di origine Argentina, che si appassiona al mio lavoro e alla vite. Inizia a condurre con me l’attività vitivinicola e nel 1999 assumiamo il nostro primo operaio a tempo pieno. I volumi dell’azienda stavano aumentando e c’era bisogno di aiuto. Voglio sottolineare l’importanza di Silvana perché ad oggi è una collaboratrice impagabile e una compagna di vita paziente e instancabile, Silvana è un punto di riferimento per tutti i nostri clienti.

Nel 2002 assumiamo Isabella, per gestire il punto vendita della cantina e qualche anno dopo l’attuale enologo Alessio, che gestisce l’intera produzione in vigna e in cantina. Ad oggi entrambi sono parte integrante dell’azienda, come lo sono anche gli altri dipendenti che lavorano per noi da più di 10 anni e che hanno contribuito a rendere la gestione dell’azienda efficiente mettendoci impegno, ma soprattutto passione. Ho sempre considerato il gruppo che ho creato assieme a Silvana come una famiglia allargata, dove possono esserci screzi, ma dopo torna sempre il sereno!

Abbiamo realizzato la nostra prima etichetta nel 1992 ed è indescrivibile la sensazione che provi a tenere in mano la tua prima bottiglia che racchiude l’insieme di tutti i tuoi sacrifici, paure, scelte, attese e aspettative per il futuro, perché il vino è in continuo cambiamento, il vino è elemento vitale.

Con la prima bottiglia siamo orgogliosamente diventati “Vignaioli del Friuli”. Ora l’azienda annovera svariate linee di prodotto, e ha raggiunto orizzonti per noi importanti, affermazione territoriale e apprezzamento.

Auspico di aver trasmesso alle persone che lavorano con noi la mia passione per la vite! Sentimento assoluto e silenzioso, paziente amore per la vigna che è scuola di virtù e riconoscenza per quanto la natura sa dare e togliere senza poter opporre resistenza. La passione per il vino deve essere elemento di contagio positivo per tutti noi, come la pace che sa dare la natura in campo alla sera, quando l’imbrunire avvolge le viti.

Oggi, a questa famiglia allargata nata nel corso di 33 vendemmie, si è aggiunta una nuova famiglia, composta da persone che io e Silvana già consideriamo amici e compagni volenterosi. Oggi l’azienda vitivinicola “Perabò” è anche Maria, la sua famiglia e “Cà dei Faggi”. Con questa unione ampliamo nuovamente l’orizzonte per dare spazio all’innovazione, al principio del passaggio generazionale. Ritengo di avere colto, come mio zio 33 anni fa, la voglia di vigna e la passione per il vino di queste persone che apprezzano e rispettano profondamente il territorio in cui lavoriamo. Le strade si sono intersecate con la famiglia di Maria e io sono desideroso di spingerci assieme verso nuove storie di vino e di vita

La nostra storia è legata alla vigna che è scuola di vita; ti insegna la pazienza, la fiducia su madre natura perché nulla accade per caso, ti insegna ad apprezzare ciò che per il volubile è scontato.

Con passione
Maurizio Perabò